La morte...
Certe volte ci penso e mi chiedo: quando sarà il mio momento ?
Da piccolo ne ero terrorizzato perchè mi dicevano che essendo grasso sarei morto presto. Non certo una cosa bella da dire ad un bambino/adolescente.
Oggi sono un po' più grandetto e qualche malanno ha iniziato ad affacciarsi ma nei confronti della morte sono cambiate molte cose: non ho più paura di morire, mi secca solo interrompere le esperienze che giorno per giorno puo' fornire la vita.
La mia mente ha spaziato per anni ed anni al fine di trovare un senso ma il senso non esiste e vi è solo il piacere di vivere in se stesso. Si, ci sono le religioni che forniscono spiegazioni e speranze ultraterrene ma se le guardate tutte, senza preferire questa o quell'altra, e quindi a mente aperta, scoprirete che di visioni ce ne sono tante e differenti: puoi accarezzare e fare tua quella che vuoi.
Il senso della vita dipende dalle premesse che tu fai. Cambia le premesse e cambiarà senso... come per ogni evento di questa terra.
Scrivo tali parole perchè ieri ho saputo che un caro vecchio amico se ne sta andando per un cancro al cervello incurabile e quindi il concetto di morte è tornato a trovarmi per un attimo...
Io sono pronto da un po' per l'ultimo viaggio e non mi fa più paura. Avrei pero' voglia di godermi un altro po' l'esistenza e di portare avanti una serie di progetti.
Chissà come sta vivendo il mio amico questa nuova realtà!
Giuseppe Chillemi
domenica 27 luglio 2008
venerdì 25 luglio 2008
Odissea Scooter
Oggi sono andato dal meccanico a riprendere lo scooter. Ho incontrato il vecchio proprietario, abbiamo fatto due chiacchere ed eccomi a rombare felice verso mio zio...
Poi è venuto il momento di tornare verso casa su di una strada malfatta. Appena la moto ha iniziato a sobbalzare... prrrt prrrt.. puff puff... SPONG ! Si è spenta nuovamente. Non c'e' stato verso di farla ripartire e, facendo i conti, la riparazione è durata 1 ora e 1/2.
Ho chiamato al meccanico ed avrei voluto essere la quando il collega gli ha detto quasi ridendo "Tino, c'e' Chillemi al telefono... è rimasto a piedi".
Ovviamente il meccanico si è mortificato ma questa volta giuro che non mi sono incazzato. Mi sono messo a ridere per l'assurdità della situazione perchè il meccanico ci ha girato ben 2 settimane senza che accadesse nulla ed io appena l'ho presa subito si è fermata.
Domattina ho appuntamento per andare a prendere lo scooter e tentare di metterlo in moto. Speriamo bene !
Giuseppe Chillemi
Poi è venuto il momento di tornare verso casa su di una strada malfatta. Appena la moto ha iniziato a sobbalzare... prrrt prrrt.. puff puff... SPONG ! Si è spenta nuovamente. Non c'e' stato verso di farla ripartire e, facendo i conti, la riparazione è durata 1 ora e 1/2.
Ho chiamato al meccanico ed avrei voluto essere la quando il collega gli ha detto quasi ridendo "Tino, c'e' Chillemi al telefono... è rimasto a piedi".
Ovviamente il meccanico si è mortificato ma questa volta giuro che non mi sono incazzato. Mi sono messo a ridere per l'assurdità della situazione perchè il meccanico ci ha girato ben 2 settimane senza che accadesse nulla ed io appena l'ho presa subito si è fermata.
Domattina ho appuntamento per andare a prendere lo scooter e tentare di metterlo in moto. Speriamo bene !
Giuseppe Chillemi
giovedì 24 luglio 2008
A casa, ricordi del matrimonio e di viaggi in generale
Mi trovo finalmente a casa dove la routine mi aspetta ed io devo lottare per sconfiggerla.
Ci sono state tante cose belle in questo viaggio, anche i fallimenti e le parole dure usate da alcuni zii nei miei confronti che non sanno ma che vorrebbero che certe cose vadano meglio.
Questi che vi presento in foto sono gli sposi: mio cugino Marco e Magda, la moglie polacca. Lui sta per trasferirsi negli USA.

E' una mago per i computer ed uno splendido tecnico che riesce a smontare un macchinario ed un motore e ricostruirlo senza problemi. Lavora per un'azienda che produce macchine la produzioni di tubetti di dentifricio e chi iù ne ha più ne metta.
Vivere in un paese che ti da delle opportunità significa questo: potere metter in pratica il proprio talento.
Della Polonia non ho molti ricordi in quanto ci siamo stati lo stretto necessario e solo una sera abbiam usufruito del centro città per andare in discoteca. Qui musica assordante e donne molto belle. Qualcuna ci ha dato pure a parlare; in inglese ovviamente. "Are you from Italy ?" ed il oro sorriso si accendeva. Peccato per il poco tempo e non avere approfondito.
I tassisti, come ovunque, sono dei truffatori. A mio zio hanno chiesto 10 euro per portarli in centro. A noi ragazzi, 30 euro per lo stesso percorso ! I taxi erano "d'epoca".

Al matrimonio ci stavano tante persone e con loro si è parlato in ogni modo: tedesco, Inglese (lingua universale) ma in special modo si sono usati gesti, espressioni e sentimenti... la comunicazione che realmente unisce tutti e viene dal profondo.
Al ricevimento ho conosciuto una tipa, tale Monika, che in primo acchitto mi ha dato conto ma il giorno dopo mi ha mollato per un tedesco. Sono rimasto allibito dalla rapidità del cambiamento ma come dissi ad una persone a cui e' accaduta la stessa cosa (in un lasso maggiore e con un rapporto più profondo) è nella libertà delle donne cambiare idea, come nella nostra.
Vi lascio una foto di questa bellezza polacca sognata per un attimo.

Alla fine ho preso l'ultimo aereo. E' stato un viaggio TUIFly con delle hostess molto disponibili ed un servizio impeccabile sebbene ci fossero almeno 150 persone a bordo. Riuscivano a fronteggiare i passeggeri più problematici con l'esperienza di chi ha avuto a che fare con molti ed è stato ben formato. Uno sguardo fra le hostess e capivano al volo cosa fare e cosa stava accadendo a ciascuna.

Qui, sempre con la gestualità, ho chiesto ad un tizio di farmi una foto mentre guardavo fuori.

Fuori si poteva ammirare un'isola (Dovrebbe essere la Corsica)

Oppure un bellissimo tramonto riflesso su di un ala.

Ah, che bello viaggiare. Dovrei farlo più spesso. Cambia gli equilibri mentali, offre nuovi punti di vista e ti riempie di esperienze.
Fosse per me lascerei tutti e farei il tecnico informatico viaggiatore e mi godrei il mondo.
Giuseppe Chillemi
Ci sono state tante cose belle in questo viaggio, anche i fallimenti e le parole dure usate da alcuni zii nei miei confronti che non sanno ma che vorrebbero che certe cose vadano meglio.
Questi che vi presento in foto sono gli sposi: mio cugino Marco e Magda, la moglie polacca. Lui sta per trasferirsi negli USA.
E' una mago per i computer ed uno splendido tecnico che riesce a smontare un macchinario ed un motore e ricostruirlo senza problemi. Lavora per un'azienda che produce macchine la produzioni di tubetti di dentifricio e chi iù ne ha più ne metta.
Vivere in un paese che ti da delle opportunità significa questo: potere metter in pratica il proprio talento.
Della Polonia non ho molti ricordi in quanto ci siamo stati lo stretto necessario e solo una sera abbiam usufruito del centro città per andare in discoteca. Qui musica assordante e donne molto belle. Qualcuna ci ha dato pure a parlare; in inglese ovviamente. "Are you from Italy ?" ed il oro sorriso si accendeva. Peccato per il poco tempo e non avere approfondito.
I tassisti, come ovunque, sono dei truffatori. A mio zio hanno chiesto 10 euro per portarli in centro. A noi ragazzi, 30 euro per lo stesso percorso ! I taxi erano "d'epoca".
Al matrimonio ci stavano tante persone e con loro si è parlato in ogni modo: tedesco, Inglese (lingua universale) ma in special modo si sono usati gesti, espressioni e sentimenti... la comunicazione che realmente unisce tutti e viene dal profondo.
Al ricevimento ho conosciuto una tipa, tale Monika, che in primo acchitto mi ha dato conto ma il giorno dopo mi ha mollato per un tedesco. Sono rimasto allibito dalla rapidità del cambiamento ma come dissi ad una persone a cui e' accaduta la stessa cosa (in un lasso maggiore e con un rapporto più profondo) è nella libertà delle donne cambiare idea, come nella nostra.
Vi lascio una foto di questa bellezza polacca sognata per un attimo.
Alla fine ho preso l'ultimo aereo. E' stato un viaggio TUIFly con delle hostess molto disponibili ed un servizio impeccabile sebbene ci fossero almeno 150 persone a bordo. Riuscivano a fronteggiare i passeggeri più problematici con l'esperienza di chi ha avuto a che fare con molti ed è stato ben formato. Uno sguardo fra le hostess e capivano al volo cosa fare e cosa stava accadendo a ciascuna.
Qui, sempre con la gestualità, ho chiesto ad un tizio di farmi una foto mentre guardavo fuori.
Fuori si poteva ammirare un'isola (Dovrebbe essere la Corsica)
Oppure un bellissimo tramonto riflesso su di un ala.
Ah, che bello viaggiare. Dovrei farlo più spesso. Cambia gli equilibri mentali, offre nuovi punti di vista e ti riempie di esperienze.
Fosse per me lascerei tutti e farei il tecnico informatico viaggiatore e mi godrei il mondo.
Giuseppe Chillemi
martedì 22 luglio 2008
Ritorno !
martedì 15 luglio 2008
Accade in Germania
Il viaggio in Germania procede bene, sto continuando a vedere parenti e stare a casa con loro. Del resto non c'e' nulla da fare.
Stasera verrà a trovarmi un amico conosciuto su internet. Fa il programmatore REBOL ed io sono pure un appassionato di questo linguaggio. E' bello avere amici ed idee... soprattutto "luminose"

Iniziamo con il reportage fotografico.

Sono stato a KarlsRuhe, che significa "La stada di Karl" ed e' la prima città vicino al paese in cui mi trovo. C'e' un castello che vorrei andare a vedere. La particolarità di questa città e' che da dovunque guardi si vede sempre tale castello perche' le vie sono costruite a raggiera intorno ad esso.
Dietro vedete i binari del TRAM. E' il mezzo pubblico per eccellenza da queste parti.

Come vi dicevo, il tram è il mezzo pubblico per eccellenza. Il ditributore automatico di biglietti funziona anche in italiano ed è facilissimo da usare. Ci sono le insegne che indicano in quanto tempo arriverà il successivo, cosa mai vista in Italia del SUD.
Bisogna stare attenti perchè qui non esiste il concorso di colpa ed il tram ha sempre ragione. Se ti mette sotto sono fatti tuoi ed il conducente non si ferma.

A KarsRuhe ho conosciuto una tipa. Bella ma silenziosa... volevo parlarle ma lei non rispondeva.

In foto una casa reale ristrutturata. Non chiedetemi di chi.. era bella e l'ho fotografata.

Mia zia mi ha portato la Reno. Il fiume è immenso e navigabile. Quella che vedete dietro e' la piattaforma che porta le macchine da una sponda all'altra. Dopo 1/2 ore mi era venuta già la paranoia a pensare a questo che in tutta la vita non fa altro che questo.
Tanto di cappello per la capacità con cui fa la manovra controcorrente... veramente difficile. Infatto questo battello ha ben 5 eliche: una a posteriori e 4 ai lati.

Quello inquadrato sullo sfondo è un immenso battello che trasporta container sul fiume. Ha impiegato piu' di 15 minuti per fare una curva... veramente impressionante.

E questo sono io bellin bellino che mi rilasso a vedere scorrere l'acqua del Reno e chiaccherare con mia zia.

Quella che vedete è, o almeno ERA, la bicicletta che mi ha portato in questi giorni. Dico ERA perchè stamane nel tentativo di andare in azienda dall'altro zio ho spaccato il cambio che non ha retto alla pressione che ho messo ad un incrocio. E' una Mercedes-Benz costosa con trazione a cinghia ed una specie di variatore manuale al posto del tradizionale cambio. Immaginate come son rientrato: ero a piedi e con la coda fra le gambe perchè zio Alfio ci teneva a questa bici.
Infine vi lascio con uno spettacolo insolito: un pallone aerostatico (speriamo si scriva cosi') fotografato tirando fuori la testa dalla macchina a 100KM l'ora... loro si che si godevano la pace ed il silenzio.
A presto con altre foto.
Giuseppe Chillemi
Stasera verrà a trovarmi un amico conosciuto su internet. Fa il programmatore REBOL ed io sono pure un appassionato di questo linguaggio. E' bello avere amici ed idee... soprattutto "luminose"
Iniziamo con il reportage fotografico.
Sono stato a KarlsRuhe, che significa "La stada di Karl" ed e' la prima città vicino al paese in cui mi trovo. C'e' un castello che vorrei andare a vedere. La particolarità di questa città e' che da dovunque guardi si vede sempre tale castello perche' le vie sono costruite a raggiera intorno ad esso.
Dietro vedete i binari del TRAM. E' il mezzo pubblico per eccellenza da queste parti.
Come vi dicevo, il tram è il mezzo pubblico per eccellenza. Il ditributore automatico di biglietti funziona anche in italiano ed è facilissimo da usare. Ci sono le insegne che indicano in quanto tempo arriverà il successivo, cosa mai vista in Italia del SUD.
Bisogna stare attenti perchè qui non esiste il concorso di colpa ed il tram ha sempre ragione. Se ti mette sotto sono fatti tuoi ed il conducente non si ferma.
A KarsRuhe ho conosciuto una tipa. Bella ma silenziosa... volevo parlarle ma lei non rispondeva.
In foto una casa reale ristrutturata. Non chiedetemi di chi.. era bella e l'ho fotografata.
Mia zia mi ha portato la Reno. Il fiume è immenso e navigabile. Quella che vedete dietro e' la piattaforma che porta le macchine da una sponda all'altra. Dopo 1/2 ore mi era venuta già la paranoia a pensare a questo che in tutta la vita non fa altro che questo.
Tanto di cappello per la capacità con cui fa la manovra controcorrente... veramente difficile. Infatto questo battello ha ben 5 eliche: una a posteriori e 4 ai lati.
Quello inquadrato sullo sfondo è un immenso battello che trasporta container sul fiume. Ha impiegato piu' di 15 minuti per fare una curva... veramente impressionante.
E questo sono io bellin bellino che mi rilasso a vedere scorrere l'acqua del Reno e chiaccherare con mia zia.
Quella che vedete è, o almeno ERA, la bicicletta che mi ha portato in questi giorni. Dico ERA perchè stamane nel tentativo di andare in azienda dall'altro zio ho spaccato il cambio che non ha retto alla pressione che ho messo ad un incrocio. E' una Mercedes-Benz costosa con trazione a cinghia ed una specie di variatore manuale al posto del tradizionale cambio. Immaginate come son rientrato: ero a piedi e con la coda fra le gambe perchè zio Alfio ci teneva a questa bici.
A presto con altre foto.
Giuseppe Chillemi
mercoledì 9 luglio 2008
Mobility
Oggi sperimento quello che vuol dire lavorare da ovunque.
Per un "ufficio mobile" che si rispetti occorre un telefono, le applicazioni che usi in ufficio ed i tuoi dati.
Il telefono l'ho installato: e' un VOIP che corrisponde al mio numero dell'ufficio e quindi posso lavorare come se mi trovassi davanti. Mancano applicazioni e dati ed anche interoperabilità con i colleghi. La tecnologia non è ancora matura in questo senso perchè le applicazioni solo WEB sono poco e poco mature ma sono sicuro che in futuro questa lacuna verrà colmata. C'e' una tecnologia che già consente di sopperire a questo problema ed è quella dei terminali remoti ma devi avere un PC server con connessione tipo TERMINAL.
Il massimo della mobilità lo si avrà quando non avrai bisogno nemmeno del tuo portatile ma solo un dispositivo che ti indentifichi e crittografi i dati fra te ed il server e tu puoi usare qualunque punto di accesso internet per connetterti.
Sino ad allora va benissimo un portatile più una soluzione terminal server remota... e lavori ovunque.
Giuseppe Chillemi
Per un "ufficio mobile" che si rispetti occorre un telefono, le applicazioni che usi in ufficio ed i tuoi dati.
Il telefono l'ho installato: e' un VOIP che corrisponde al mio numero dell'ufficio e quindi posso lavorare come se mi trovassi davanti. Mancano applicazioni e dati ed anche interoperabilità con i colleghi. La tecnologia non è ancora matura in questo senso perchè le applicazioni solo WEB sono poco e poco mature ma sono sicuro che in futuro questa lacuna verrà colmata. C'e' una tecnologia che già consente di sopperire a questo problema ed è quella dei terminali remoti ma devi avere un PC server con connessione tipo TERMINAL.
Il massimo della mobilità lo si avrà quando non avrai bisogno nemmeno del tuo portatile ma solo un dispositivo che ti indentifichi e crittografi i dati fra te ed il server e tu puoi usare qualunque punto di accesso internet per connetterti.
Sino ad allora va benissimo un portatile più una soluzione terminal server remota... e lavori ovunque.
Giuseppe Chillemi
Fine giornata
Anche oggi il tempo è stato clemente e c'era quasi fresco. Domani prevedono 30 gradi... significa almeno 38 percepiti. Questo vuol dire che girare in bici non sarà bello come lo è stato in questi giorni.
La giornata è trascorsa a chiaccherare con mio zio che mi ha raccontato buona parte della sua vita. E' stato a volte doloroso sentirlo ma molto piacevole.
Stasera al locale sono venuti degli italiani che girano la Germania in squadra per lavorare. In Italia lavorano e non li pagano e per questo sono dovuti emigrare. Che schifo il nostro paese alla luce di racconti come il loro.
La giornata è terminata con una partita a "105" emulo del gioco "uno" con le carte siciliane. Per la prima volta dopo 3 giorni ho vinto io.
Ah, prima di finire... mio zio mi ha raccontato i segreti della pizza. Mi ha detto molte cose che non sapevo come il fatto che l'impasto per forno a pietra è diverso da quello elettrico. Inoltre abbiamo parlato di donnine ed ho scoperto che... beh, non si puo' scrivere cosi' in pubblico.
Giuseppe Chillemi
La giornata è trascorsa a chiaccherare con mio zio che mi ha raccontato buona parte della sua vita. E' stato a volte doloroso sentirlo ma molto piacevole.
Stasera al locale sono venuti degli italiani che girano la Germania in squadra per lavorare. In Italia lavorano e non li pagano e per questo sono dovuti emigrare. Che schifo il nostro paese alla luce di racconti come il loro.
La giornata è terminata con una partita a "105" emulo del gioco "uno" con le carte siciliane. Per la prima volta dopo 3 giorni ho vinto io.
Ah, prima di finire... mio zio mi ha raccontato i segreti della pizza. Mi ha detto molte cose che non sapevo come il fatto che l'impasto per forno a pietra è diverso da quello elettrico. Inoltre abbiamo parlato di donnine ed ho scoperto che... beh, non si puo' scrivere cosi' in pubblico.
Giuseppe Chillemi
Esperienze tedesche
Sono da un po´ di giorni in Germania e mi sono stabilizzato.
Qui la temperatura e´ mite, se non fredda. Ma si prevedono alcuni giorni di gran caldo e tutti mi avvertono "qui non e´ come la Sicilia, il caldo e´ umido e stagnante ed e´ terribile".
Trascorro le mie giornate girando per il paesino, che si percorre in biciletta perche´ tutta pianura, giocando a carte con zii e cugini, e visitando questo o quel parente.
Tutto e´ rimasto come 8 anni fa, l´ultima volta che venni qua´, solo che trovo la gente un po´ piu´ invecchiata. Mi immagino come sara´ fra qualche anno ancora quando loro si metteranno in pensione. E´ la prima volta che nelle famiglie c´e´ un cosi´ netto distacco generazionale ed i figli vanno a fare lavori diversi di quelli dei genitori. Tutto cio´che i miei parenti hanno portato avanti rischia di essere venduto e scomparire nel momento in cui vorranno "riposarsi".
La stessa cosa vale per la mia famiglia...
Qui mi scontro con alcuni problemi dell´internazionalizzazione. Parlo della tastiera senza le lettere italiane e la Z messa al posto della Y ma in special modo delle prese di corrente: in Italia abbiamo 3 buchi il cui centrale e´ la massa, qui in Germania i buchi sono solo due e la massa e´ laterale... cosi´ io non posso caricare il portatile perche´ non ho un cavo ne´ un adattatore apposito. Dicono che loro sono europei, mentre noi siamo italiani....
Della Germania ci sono 3 tratti essenziali: pulizia, ordine e sicurezza, efficienza.
1) La pulizia. Tutte le strade sono splendenti. Nessuno getta nulla per terra, nemmeno una cicca di sigaretta. I bordi, differentemente che da noi, sono meravigliosi.
Il problema della spazzatura qui non esiste. Ogni famiglia ha il proprio set di cassonetti differenziati e la spazzatura viene PESATA allo scarico e conteggiata. Da noi, se accadesse una cosa del genere, ognuno butterebbe la spazzatura in giro o nel cassonetto di un altro.
Per il problema di Napoli, siamo guardati come i soliti maiali Italiani senza regole. E Berlusconi ? non vi dico cosa ne pensano.
2) Ordine e sicurezza. Niente sembra fuori posto, tutte le macchine camminano nei limiti che qui sono severissimi. Ti fanno multe nei centri abitati e fuori anche se sgarri di pochissimo. C´é l´autovelox ovunque in autostrada ed ai miei cugini hanno ritirato diverse volte la patente.
Esistono le corsie per le biciclette ed i pedoni e non ci trovi certo le macchine o le moto.
Tram e treni sono puntualissimi, i parcheggi costosissimi e ti conviene girare con i mezzi pubblici.
Di recente si sente un po´ di insicurezza che i tedeschi attribuiscono ai Rumeni entrati in Europa. Se 10 anni fa potevi lasciare le chiavi davanti la porta o nella macchina ora non lo puoi fare piu´.
3) Efficienza. Per questo vi lascio con le parole di mio cugino: "sono andato in banca ed in 15 minuti ne ero fuori (A catania impieghi almeno 1 ora)"; "sono andato a fare il cambio di residenza e dopo 5 minuti avevo finito). Beh.. che dire ?
Infine un accenno alla scuola. Tutti i miei cugini, prima di finire gli studi, sono stati avviati al praticantato in una azienda. A 18 anni molti di loro avevano gia´ un lavoro ed a 28 anni si sono comprati casa dopo essersi permesso ogni genere di lusso fra auto e moto.
Giuseppe Chillemi
Qui la temperatura e´ mite, se non fredda. Ma si prevedono alcuni giorni di gran caldo e tutti mi avvertono "qui non e´ come la Sicilia, il caldo e´ umido e stagnante ed e´ terribile".
Trascorro le mie giornate girando per il paesino, che si percorre in biciletta perche´ tutta pianura, giocando a carte con zii e cugini, e visitando questo o quel parente.
Tutto e´ rimasto come 8 anni fa, l´ultima volta che venni qua´, solo che trovo la gente un po´ piu´ invecchiata. Mi immagino come sara´ fra qualche anno ancora quando loro si metteranno in pensione. E´ la prima volta che nelle famiglie c´e´ un cosi´ netto distacco generazionale ed i figli vanno a fare lavori diversi di quelli dei genitori. Tutto cio´che i miei parenti hanno portato avanti rischia di essere venduto e scomparire nel momento in cui vorranno "riposarsi".
La stessa cosa vale per la mia famiglia...
Qui mi scontro con alcuni problemi dell´internazionalizzazione. Parlo della tastiera senza le lettere italiane e la Z messa al posto della Y ma in special modo delle prese di corrente: in Italia abbiamo 3 buchi il cui centrale e´ la massa, qui in Germania i buchi sono solo due e la massa e´ laterale... cosi´ io non posso caricare il portatile perche´ non ho un cavo ne´ un adattatore apposito. Dicono che loro sono europei, mentre noi siamo italiani....
Della Germania ci sono 3 tratti essenziali: pulizia, ordine e sicurezza, efficienza.
1) La pulizia. Tutte le strade sono splendenti. Nessuno getta nulla per terra, nemmeno una cicca di sigaretta. I bordi, differentemente che da noi, sono meravigliosi.
Il problema della spazzatura qui non esiste. Ogni famiglia ha il proprio set di cassonetti differenziati e la spazzatura viene PESATA allo scarico e conteggiata. Da noi, se accadesse una cosa del genere, ognuno butterebbe la spazzatura in giro o nel cassonetto di un altro.
Per il problema di Napoli, siamo guardati come i soliti maiali Italiani senza regole. E Berlusconi ? non vi dico cosa ne pensano.
2) Ordine e sicurezza. Niente sembra fuori posto, tutte le macchine camminano nei limiti che qui sono severissimi. Ti fanno multe nei centri abitati e fuori anche se sgarri di pochissimo. C´é l´autovelox ovunque in autostrada ed ai miei cugini hanno ritirato diverse volte la patente.
Esistono le corsie per le biciclette ed i pedoni e non ci trovi certo le macchine o le moto.
Tram e treni sono puntualissimi, i parcheggi costosissimi e ti conviene girare con i mezzi pubblici.
Di recente si sente un po´ di insicurezza che i tedeschi attribuiscono ai Rumeni entrati in Europa. Se 10 anni fa potevi lasciare le chiavi davanti la porta o nella macchina ora non lo puoi fare piu´.
3) Efficienza. Per questo vi lascio con le parole di mio cugino: "sono andato in banca ed in 15 minuti ne ero fuori (A catania impieghi almeno 1 ora)"; "sono andato a fare il cambio di residenza e dopo 5 minuti avevo finito). Beh.. che dire ?
Infine un accenno alla scuola. Tutti i miei cugini, prima di finire gli studi, sono stati avviati al praticantato in una azienda. A 18 anni molti di loro avevano gia´ un lavoro ed a 28 anni si sono comprati casa dopo essersi permesso ogni genere di lusso fra auto e moto.
Giuseppe Chillemi
domenica 6 luglio 2008
Viaggio
Mi trovo in Germania, sono andato a trovare mio zio che non vedo da tato tempo. Qui c'e' una comunità di Chillemi ben stabilita, un fratello di mio padre ha un ristorante ed uno un pastificio.
Lo zio sta bene, nonostante inizi a sentire il peso della vecchiaia e qualche difficoltà derivante dalla concorrenza di un ristorante italiano aperto appresso alla sua porta.
Non partivo all'estero da 8 anni ed è un'occasione per percepire l'anima di gente che non conosci, gente che pensa ed ha una cultura diversa dalla tua. Anche le sembianze sono diverse... certo da bravo maschietto guardo in special modo le sembianze femminili ed in particolare quelle con le tette al vento :-)
Ma togliendoci dalla modalità "mailino", durante l'attesa all'aeroporto era bello osservare i bambini giocare con i propri genitori e vivere l'esistenza in quel mondo tutto loro di cui noi non abbiamo toccato l'ingenuità. Viene da pensare a se stessi ed a come si era alla loro età, quando al massimo dicevamo a mamma e papa' "uffa ma quando partiamo" oppure "mii, ho fame" e roba del genere.
Giuseppe Chillemi
Lo zio sta bene, nonostante inizi a sentire il peso della vecchiaia e qualche difficoltà derivante dalla concorrenza di un ristorante italiano aperto appresso alla sua porta.
Non partivo all'estero da 8 anni ed è un'occasione per percepire l'anima di gente che non conosci, gente che pensa ed ha una cultura diversa dalla tua. Anche le sembianze sono diverse... certo da bravo maschietto guardo in special modo le sembianze femminili ed in particolare quelle con le tette al vento :-)
Ma togliendoci dalla modalità "mailino", durante l'attesa all'aeroporto era bello osservare i bambini giocare con i propri genitori e vivere l'esistenza in quel mondo tutto loro di cui noi non abbiamo toccato l'ingenuità. Viene da pensare a se stessi ed a come si era alla loro età, quando al massimo dicevamo a mamma e papa' "uffa ma quando partiamo" oppure "mii, ho fame" e roba del genere.
Giuseppe Chillemi
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