mercoledì 28 marzo 2012

La crisi

Da un po' di giorni discuto con la gente su questo tema.
Sono imprenditori o persone comuni che come noi si trovano a combattere con il mondo reale, con aziende, clienti, banche, fornitori.

Emerge uno spaccato dell'Italia molto lontano da quello che si vede in TV, dai politici che ci guardano dall'alto dei 90.000 euro di pensione mensile o dal comodo posto garantito dentro un istituto di credito o in una istituzione da cui non ti cacceranno mai.

Qui la situazione sta diventando realmente nera.

Abito a Catania e solitamente ci sono tantissime macchine in giro ed i classici locali pieni. Da un po' di tempo si è notato un vistoso calo del traffico. Le persone stanno a casa perchè non hanno soldi da spendere per la benzina o per fare acquisti e non hanno nemmeno posto di lavoro a cui andare.
Lo vede mia madre che ogni giorno doveva fare la fila nelle ore di chiusura per svincolare negli snodi cruciali della città. Lo vedo io quando vado in orario di punta e circolo normalmente.
I locali si svuotano ed hanno afflusso di clienti solo il fine settimana.

Con chiunque parlo sento racconti di istituti di credito che hanno chiuso i fidi che davano alle imprese. E' capitato a noi: la banca ci ha chiesto un immenso rientro in termini impossibili; è capitato ad altri a cui sono saltate tutte le scoperture. Non c'e' più liquidità. I pignoramenti crescono.

I centri commerciali sono deserti. Solo poche anime ci vanno e per lo più escono con un sacchettino o a mani vuote.
Le vie del centro seguono la stessa sorte e molti negozio hanno le saracinesce abbassate oppure si trasferiscono in zone dove gli affitti costano meno.

C'e' il boom degli Hard Discount. Si parla di un +35% solo lo scorso anno. I portafogli sono vuoti e chiunque sta tentando di riempire il carrello a prezzi modici. Le vendite nelle catene "di marca" sono calate in maniera paurosa.

Lo stato continua a non pagare i fornitori. Due anni è il tempo minimo per vedere il denaro dal committente pubblico.

I clienti delle aziende, strozzati dalla situazione, allungano i pagamenti a dismisura. Le catene commerciali sono tornate a pagare a 120 o 180 giorni.

Inizio a sentire brutte storie. L'ultima è il suicidio di un imprenditore amico di amici che si è buttato a mare con la macchina per via dei debiti. Altri racconti come questi si susseguono nei telegiornali. Ora per propietari di azienda ora per padri d i famiglia senza lavoro.


Il quadro complessivo è quindi: mancanza di lavoro; prestiti non concessi dalle banche; liquidità mancante; consumi che scarseggiano; pignoramenti.

A tutto questo si aggiunge lo stato che con la macchina infernale di Equitalia (qui: Serit) ti toglie quel poco che ti è rimasto. Le tasse aumentano; l'iva lo farà a breve; la benzina alle stelle.

Serve una ricetta per uscirne. Ricetta che le facce in parlamento non ci danno. Loro si muovono in un'ottica di contenimento dei costi ma non di snellimento del sistema. Le liberalizzazioni sono poco più che una chimera. La burocrazia è sempre li e non diminuisce. La tassazione è alle stelle.

Fra poco ci sono le elezioni ed io vedo sempre i soliti noti con ideologie antiche.

Io non so chi votero' l'anno prossimo e credo che come me molti non lo sappiano.


In particolare vorrei programmi orientati a questo:

1) Una quasi eliminazione della burocrazia per velocizzare l'apertura delle imprese.
2) Un sostegno al reddito per chi è disoccupato che segua il meccanismo delle 3 proposte di lavoro (e poi te lo tolgono) come fanno in Inghilterra.
3) Un giro di vite alle attività delle banche che le riporti ad investire sul territorio e non in prodotti astratti che portano la crisi come è accaduto in America. Gli istituti di credito hanno ricevuto 500 miliardi. Cosa ne hanno fatto ? Perchè non sono stati dati al tessuto sociale ed economico reale ?
4) Una maggiore trasparenza della pubblica amministrazione affinchè il cittadino possa diventare realmente controllore dell'operato dei politici, di quanto spendono e perchè lo fanno.
5) Agevolazioni verso coloro che vogliono aprire un impresa in termini di finanziamenti alle idee che sino ad oggi sono stati nulli o sottoposti a vincoli impossibili.
6) Un giro di vite alla corruzione pubblica e privata che secondo la corte dei conti costa al paese 60 miliardi l'anno.
7) Il recepimento della direttiva europea che porti i pagamenti a 60 giorni.

Questi 7 punti sono molto semplici e chiari ma non capisco il motivo per cui nessuno li voglia attuare.

Giuseppe Chillemi
http://www.giuseppechillemi.it


venerdì 23 marzo 2012

Primi passi su iPAD3

Oggi è stato un giorno campale per il mio portafoglio debiti. L'ho aumentato di 1.500 Euro per investire nella tecnologia Apple.
Ho preso un iPhone 4s ed un iPad3. Sono gli ultimi ritrovati della tecnologia che si è evoluta dai primi telefoni ed i timidi tentativi di Microsoft nel mondo tablet sino ad arrivare a queste meraviglie.
Mi servono per lavoro. Sono assieme ad una persona in gamba che sviluppa si questi dispositivi ed abbiamo grandi aspettative.


Sono abbastanza scafato nel mondo informatico e solitamente i computer non hanno segreti. Cosi' ho aperto le scatole che contenevano i nuovi arrivi, li ho messi sotto carica ed ho iniziato a configurarli.


(Piccola nota stonata: entrambi vogliono MicroSim ed io ho ancora una gigantesca 64k. Quindi prima di utilizzare il telefono dovro' cambiare la mia scheda con una nuova. Una piccola rottura ma dovro' affrontarla.)
 Ho fatto le prime impostazioni dei dispositivi quali lingua, nazione e proprietario.  Poi è stato il turno del wireless e dell'account iTunes. Tutto a prova di neofiti. Semplici e diretti.
L'App store mi ha dato immediatamente accesso a diverse applicazioni gratuite che ho subito installato: quella per Facebook, un lettore di PDF, un programma per la dieta, uno per le note ed un aggregatore.
Per fare contento mio padre ho subito caricato un Tex (il fumetto) formato PDF e l'esperienza di visione è stata splendida. I fumetti ed i libri elettronici sono una delle applicazioni per cui usero' maggiormente iPAD 3. La visibilità è ottima anche grazie al diplay Retina ad elevatissima risoluzione.

Dei sensori di rotazione, del GPS, del contatto multitocco sapete già tutto. Non vi scrivero' niente altro tranne che per iPAD 3 sento la mancanza di una porta per dispositivi USB. Lo hanno scritto in molti ma la mania di steeve jobs per il controllo ha fatto chiudere la apple in un angolino riguardo questo tema. Il mondo concorrente di Android ed in futuro di Microsoft sono più aperti.

Quello che colpisce una persona di idee come me è la prospettiva di utilizzo futura. Sono già disponibili libri, musica, video e riviste (oltre a programmi che consentono la collaborazione degli utenti). E' solo l'embrione. Un giorno vedremo le nostre cartelle cliniche su iPAD e soci, pagheremo col telefonino; interagiremo con i medici e riceveremo le ricette elettronicamente; studieremo solo su tavolette; faremo la spesa e vedremo i risultati scolastici dei nostri figli sempre li.

Sono solo alcune delle prospettive che una tecnologia come questa apre, unita ad internet: l'interconnessione globale. E' il nuovo millennio.

Io, come i miei compagni dell'epoca, ho studiato sui libri cartacei. Non davano l'interattività che il mondo moderno offre. Il mio primo pensiero è per le generazioni future. Spero che i costi di accesso ai nuovi dispositivi cali rapidamente e le famiglie se ne possano munire. Scenderebbe tantissimo il digital divide in favore della cultura. Sarebbe anche bello che calassero i costi. Non più libri dai 40 ai 100 euro ma tomi sotto i 10 fruibili a tutti gli alunni e studenti.
A questo devono pensare pero' i governi. Il problema dei "cartelli" è di attualità e sono loro che debbono monitorare affinchè cio' non accada. Quanto rimane di costo tolta la la stampa e la distribuzione ? Niente ! Se moltiplichi 1 euro per 1.000.000 di fruitori hai un milione di euro ed il libro è ben che pagato, cosi' come la casa, la villa, i viaggi e le spese per la vita restante.

L'avidità, purtroppo, è il motore del mondo. Credo ci saranno grandissimi problemi per i nuovi utenti digitali in tema di controllo dei costi, interoperabilità e fruibilità. Saranno tutti arroccati in castelli da cui per entrare ed uscire dovrai pagare. Un mondo dove i dispositivi non dialogheranno fra loro per scucirti più denaro.

Lascio perdere l'argomento della privacy.

Cosa dire in chiusura di questo flusso di pensieri ?



Beh, grazie Steve Jobs ! Sognatore e precursore dei tempi. Hai fatto realmente la rivoluzione. Ora che non ci sei più tocca a noi proseguire il cammino da te tracciato. Ma ti dico anche un sonoro "vai a cagare tu ed il tuo mondo chiuso". Ha ragione Stallman quando si dice felice che tu non influenzerai più la società con la tua visione.

Si, amore ed odio. Come tutte le cose della vita.

Chi vivrà vedrà.

Giuseppe Chillemi
http://www.giuseppechillemi.it









domenica 11 marzo 2012

Diario di due fiere ed un viaggio

Sono ritornato da un viaggio di due settimane. Ho visitato due fiere, ciascuna per ognuna delle aziende con cui collaboro.
E' stato duro e faticoso. I miei piedi sono con le piaghe ed ho una bella tendinite alla gamba sinistra. Fortunatamente ora si è attenuata.
Ricordo ancora quando ero piccolo e visitavo con meraviglia questi eventi: vedevo robot, grandi macchinari per la produzione pasta, confezionatrici, pesatrici multiteste; oppure abiti, oggetti, scarpe di ogni foggia e misura.
Adesso sono smaliziato e so cosa accade da ambo le parti. Sia quando sei un espositore ed affronti la fatica e le spese di giorni di fiera, sia quando sei un visitatore e cerci e vaghi per gli stand di enormi padiglioni.

I bigliettini da visita sono la base per ogni buon rapporto. Arrivi, ti presenti, scambi bigliettini da visita e se devi acquistare inizi la discussione, se devi vendere cerchi di essere breve ed efficace perchè la gente non ha tempo da perdere con te (anche se quello che gli proponi è interessante).

Essere sempre riposati è la regola per non rimetterci la vita. Non fare ore piccole, andare in ristoranti vicini al luogo in cui si dorme, avere un bagaglio leggero e viaggiare con comodità sono le altre per diminuire al massimo lo stress.




Ho viaggiato in aereo ed in treno. Per la prima volta ho preso un Freccia Rossa. Che differenza con il classico interegionale. In poco più di un'ora raggiungi la tua destinazione contro le 2 e passa del secondo. Anche la gente è diversa. Il freccia rossa ospita viaggiatori danarosi che possono spendere il triplo di una persona qualunque. Vedevi il loro tenore di vita dagli abiti e dagli accessori: tutti vestiti elegantemente e 4 su 8 possedevano un IPAD per passare il tempo.
Sull'interregionale c'e' gente di tutte le razze e le fasce sociali. E' come la terza classe di una nave dove in fondo ci sta la vita della gente che non riesce ad arrivare a fine mese, per cui 11,50 ero sono il massimo da spendere per un viaggio di 200KM (anzicchè i 32 del Freccia Rossa). I loro telefonini non sono l'ultimo modello, i loro abiti sono quelli di chi suda fisicamente per lavorare. Spesso li vedi addormentati ed abbracciati ai loro bagagli perchè hanno paura che se li rubino.

Da persona che ha navigato tutte le fasce sociali mi piace vedere in loro i colori del mondo. La realtà che lustrini ed accessori di lusso non ti mostrano. Non che la persona ricca sia un colpevole di qualcosa. La classe media e quella bassa rappresentano l'enciclopedia del mondo in tutte le sue sfaccettature.

Dovevo vedere un'amica che non incontravo da 8 anni. Putroppo non è stato possibile ed abbiamo rimandato ad una nuova data. Ho invece incontrato ZAC, la "sorellina acquisita" tanto tempo fa che si è fatta uno sbattone di viaggio per venirmi ad vedere. L'ho trovata bene. Anche lei cerca di creare la sua vita.

Torino è stata una delle mie mete. Qui c'e' la mia sorella vera che ci vive con il suo fidanzato. Mi ha ospitato per 4 giorni coccolandomi come meglio poteva. Io la ringrazio. Il suo affetto è essenziale.

A Torino c'e' anche il mio futuro socio nella nuova avventura che stiamo intraprendendo. Non sto qui a scrivere cosa. E' tutto in embrione. Dico solo che è un ragazzo in gamba, programmatore valente, che ha bisogno di un buon commerciale per esplodere. Io sono certo che insieme faremo grandi cose. Riusciremo a portare l'attività ad un livello dove potere campare degnamente.

Adesso sono a casa. E le impressioni dell'essere ritornato sono strane: mi sento impoverito, come se qui stessi stretto. La vita mi chiede ancora avventure, viaggi, impegni. Io tentero' di accontentarla in ogni modo.

Giuseppe Chillemi



Non posso credere che siano trascorsi 4 anni in silenzio. Eppure è accaduto, la vita mi ha trascinato altrove. Il sorriso non mi manca ma l...