venerdì 12 giugno 2009

Il diritto di informazione

Dalla Costituzione Italiana:

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Da un paio di giorni è stata votata quella che definisco una legge-vergogna, che imbavaglia la stampa ed impedisce la pubblicazione delle intercettazioni.

Una sentenza che viene dagli USA, dove il diritto alla libera informazione e manifestazione del pensiero è più forte che da noi, recita più o meno: "una volta resa nota, anche se proveniente da un illecito, non si puo' impedire la pubblicazione dell'informazione. Questo è un diritto". In Italia, dall'altro ieri, questo principio non esiste più e lo stato ha applicato sanzioni civili e penali a chiunque renda note notizie provenienti da intercettazioni telefoniche, illegali o meno che siano.

Questa censura nasce non da un'esigenza di privacy del cittadino comune, che fino ad ora non si è mai lamentato di essere spiato, ma dall'esigenza dei ladri, malfattori, doppia faccia che ci governano senza principi e che sentono addosso il fiato dei giornalisti e della legge che spiffera a destra ed a manca le loro pressioni e le malefatte.

Io come cittadino di un paese con una giustizia lumaca, che si è comportato (quasi sempre) irreprensibilmente, vivendo in un luogo dove il male si è radicato come un cancro esteso nel corpo di un uomo, ritengo inaccettabile sifatta legge e desidero fortemente che sia abbrogata o che non diventi definitiva. E' la morte della libertò di informazione dell'unica fonte capace di smascherare chi si presenta da buono ed invece è un lestofante manipolatore: la stampa.

Possiamo domandarci se sia lecito o meno l'uso massivo delle intercettazioni, se queste debbano essere soggette a regole più o meno stringenti, all'autorizzazione di un giudice, ma non possiamo dimenticare di trovarci in uno stato dove la malavita ed il malaffare sono estesi ad ogni livello e cedo benvolentieri parte della mia privacy affinchè la magistratura abbia mezzi potenti per indagare il marcio in cui sono immerso. Giudico negativa solo quella parte di intercettazioni deviate volte ad ottenere informazioni di caratte strategico, politico-economico, che possano avvantaggiare questo o quel partito o azienda.

Spero vivamente che i giovani facciano propri tali principi ed ideali perchè a loro penso quando immagino di vivere in un mondo migliore.

Giuseppe Chillemi

www.giuseppechillemi.it


domenica 7 giugno 2009

Con gli occhi di un bambino

Quando ero piccolo mi piaceva guardare il cielo, la terra, il mare e ne coglievo la bellezza di tutti gli elementi: le stelle, le piante, i pesci, le conchiglie, gli animali.
Poi si cresce ed il modo con cui guardavo quello cose è scomparso affogato fra i mille problemi della crescita e che la vita ci impone.

Ultimamente qualcosa è cambiato: vado fuori per fumarmi una sigaretta e mi siedo guardado verso l'alto ed ammirando estasiato le nuvole e le stelle; guardo in basso e le piante ondeggiano e mi meraviglio di quella stupenda forza invisibile chiamata vento.

Dovremmo tutti ritornare un po' indietro e riacquisire la capacità di stupirci ed ammirare le cose semplici perchè altrimenti siamo gretti dentro e fuori.

Io faro' in modo di non dimenticare questi occhi particolari che sono rinati dentro me ed auguro a tutti di reincontrarli.

Vi lascio un paio di immagini per rimanere a bocca aperta pure voi.





Giuseppe Chillemi
www.giuseppechillemi.it

Non posso credere che siano trascorsi 4 anni in silenzio. Eppure è accaduto, la vita mi ha trascinato altrove. Il sorriso non mi manca ma l...