Non è bello quando la tua macchina diventa instabile e si blocca nel mezzo di un'operazione di scrittura e perdi 1TB di files.
Questo comporterà un bell'esborso perchè dovro' comprare un HD di pari capacità da affiancare a quello corrotto per recuperare ogni cosa.
Il brutto è che il primo programma usato, Restorer2000, arriva a bloccarsi durante la scansione del disco... e dire che lo consideravo il migliore.
Ora sto provando con un tale GetDataBack for NTFS che sembra sia capace di saltare (dopo un warning) i punti dove il precedende si bloccava.
Speriamo. Comunque non ci voleva in questo periodo di vacche magre.
Giuseppe Chillemi
www.chillemi.eu
venerdì 28 novembre 2008
Duecentesimo Post
Urca quanto ho scritto. Me ne accorgo ora che il contatore dice "199" e questo è il successivo, ovvero il duecentesimo.
Mi riprendo da due giorni passati come uno straccio. Giorni in cui ho inghiottito tutto quello che di amaro volevo dire al mondo e specialmente ad una parte di esso.
Ebbene, stasera l'ho detto, mi sono sfogato ed sono riuscito anche ad evitare che il mondo prendesse il sopravvento ripetendo all'inverosimile la solita cantilena che ha contro di me: le accuse inutili ed incostruttive che ti fa la gente perchè ha paura di quello che di innovativo vuoi portare. Si, sto parlando di gerontocrazia familiare.
Mi sento decisamente meglio. Inghiottire il proprio male è come mandare giù continuamente dei rospi. Ad un certo punto ti stanchi di questa dieta ed occorre ribellarsi e dire la propria con veemenza.
Giuseppe Chillemi
www.chillemi.eu
Mi riprendo da due giorni passati come uno straccio. Giorni in cui ho inghiottito tutto quello che di amaro volevo dire al mondo e specialmente ad una parte di esso.
Ebbene, stasera l'ho detto, mi sono sfogato ed sono riuscito anche ad evitare che il mondo prendesse il sopravvento ripetendo all'inverosimile la solita cantilena che ha contro di me: le accuse inutili ed incostruttive che ti fa la gente perchè ha paura di quello che di innovativo vuoi portare. Si, sto parlando di gerontocrazia familiare.
Mi sento decisamente meglio. Inghiottire il proprio male è come mandare giù continuamente dei rospi. Ad un certo punto ti stanchi di questa dieta ed occorre ribellarsi e dire la propria con veemenza.
Giuseppe Chillemi
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giovedì 27 novembre 2008
Ancora su giovani e lavoro
Ieri vedevo un'interessantissima trasmissione di Fabio Volo: "Italo - Americano (Homeless Edition)" in cui visitava il gigante Google.
C'era da rimanere sbalorditi dalla quantità di gente giovane che ci stava. Un 22 enne a capo dell'ufficio stampa, tanti ingegneri appena usciti dall'università... ma l'osservazione che mi ha colpito di più è stata "qui non ti chiedono età, sesso e religione. Vogliono sapere solo a che punto ti trovi nella tua vita e che progetti hai in mente" e poi "ti coccolano in ogni modo perchè una persona che vale è una risorsa che se va via è un danno per le aziende" e aggiungiamo "qui il lavoro è a volontà reciproca, quando l'uno o l'altro vuole mollare tanti saluti e via senza troppe storie".
Poi c'era la scena degli ingegneri a giocare a pallavolo perchè non impora l'orario ma importa che tu finisca bene il progetto ed in tempo...
Roba da fare strabuzzare gli occhi per uno abituato alle ferre regole che ingessano il mondo del lavoro italiano e che distruggono lo spirito di ogni giovane, specialmente quello creativo.
Ho come l'impressione che qui se la gente non ti vede mangiare merda fino ed oltre quando l'hanno mangiata loro non si è contenti e non si cede un briciolo di potere al giovane che, come diceva Fabiol Volo approposito del responsabile stampa 22 enne: "a quell'età al massimo ti fanno portare il caffe' e se hai qualche buona idea se la prende chi sta sopra di te, compreso i merito"
Giuseppe Chillemi
www.chillemi.eu
C'era da rimanere sbalorditi dalla quantità di gente giovane che ci stava. Un 22 enne a capo dell'ufficio stampa, tanti ingegneri appena usciti dall'università... ma l'osservazione che mi ha colpito di più è stata "qui non ti chiedono età, sesso e religione. Vogliono sapere solo a che punto ti trovi nella tua vita e che progetti hai in mente" e poi "ti coccolano in ogni modo perchè una persona che vale è una risorsa che se va via è un danno per le aziende" e aggiungiamo "qui il lavoro è a volontà reciproca, quando l'uno o l'altro vuole mollare tanti saluti e via senza troppe storie".
Poi c'era la scena degli ingegneri a giocare a pallavolo perchè non impora l'orario ma importa che tu finisca bene il progetto ed in tempo...
Roba da fare strabuzzare gli occhi per uno abituato alle ferre regole che ingessano il mondo del lavoro italiano e che distruggono lo spirito di ogni giovane, specialmente quello creativo.
Ho come l'impressione che qui se la gente non ti vede mangiare merda fino ed oltre quando l'hanno mangiata loro non si è contenti e non si cede un briciolo di potere al giovane che, come diceva Fabiol Volo approposito del responsabile stampa 22 enne: "a quell'età al massimo ti fanno portare il caffe' e se hai qualche buona idea se la prende chi sta sopra di te, compreso i merito"
Giuseppe Chillemi
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venerdì 21 novembre 2008
(H)Anno Zero
Stasera si discuteva di università e parentopoli e con grande piacere ho riscoperto i ragazzi, quella generazione che durante i miei 20 anni era silente, oggi, la medesima fascia di età chiede un futuro.
Sento ancora strane parole come precarietà, contrapposta alla parola "flessibilità" che la destra ha sfaciato associandola a contratti da poche lire e senza garanzie. La vera flessibilità, come l'abolizione dell'Art. 18, consentirebbe di dare tanti, ma proprio tanti calci in culo a quella gerontocrazia che ci governa e di cui i ragazzi vorrebbero liberarsi.
Eppure i ragazzi hanno paura perchè gli hanno detto che sono "precari" e quindi potrebbero cadere. Glielo hanno messo in testa perchè paura vuol dire la ricerca di una salvezza e questa significa l'angelo salvatore a cui portare i voti. Poi l'angelo si trasforma in diavolo e mette i suoi satanassi ovunque e l'art. 18 che dovrebbe proteggerti, protegge loro da te che li vuoi cacciare.
Poi c'e' la parola "Meritocrazia". Bella se riuscisse a fiorire in un paese ingessato come il nostro dove si entra nelle aziende e nelle istituzioni per amicizie e parentele se non per corruzione e favori. Bella la meritocrazia se ci si mettesse daccordo su strumenti di misura comuni del lavoro e del rendimento invece di avere da decenni una classe di dirigenti che farebbe meno danni se fosse pagata ugualmente rimanendo a casa.
Fiorisce anche la parola "Parentopoli" che fa rima con Tangentopoli. Bella anche questa ma senza Meritocrazia e senza la possibilità di potere dare sonori calci in culo a chi lavora non rendendo non possiamo sbloccare l'altra grande ammalata d'Italia: la giustizia che da questo "X..opoli" ci dovrebbe proteggere.
Siamo ancora agli albori ma vedere dei ragazzi che combattono per il proprio futuro mi piace. Loro non vogliono avere più zero.
Giuseppe Chillemi
Sento ancora strane parole come precarietà, contrapposta alla parola "flessibilità" che la destra ha sfaciato associandola a contratti da poche lire e senza garanzie. La vera flessibilità, come l'abolizione dell'Art. 18, consentirebbe di dare tanti, ma proprio tanti calci in culo a quella gerontocrazia che ci governa e di cui i ragazzi vorrebbero liberarsi.
Eppure i ragazzi hanno paura perchè gli hanno detto che sono "precari" e quindi potrebbero cadere. Glielo hanno messo in testa perchè paura vuol dire la ricerca di una salvezza e questa significa l'angelo salvatore a cui portare i voti. Poi l'angelo si trasforma in diavolo e mette i suoi satanassi ovunque e l'art. 18 che dovrebbe proteggerti, protegge loro da te che li vuoi cacciare.
Poi c'e' la parola "Meritocrazia". Bella se riuscisse a fiorire in un paese ingessato come il nostro dove si entra nelle aziende e nelle istituzioni per amicizie e parentele se non per corruzione e favori. Bella la meritocrazia se ci si mettesse daccordo su strumenti di misura comuni del lavoro e del rendimento invece di avere da decenni una classe di dirigenti che farebbe meno danni se fosse pagata ugualmente rimanendo a casa.
Fiorisce anche la parola "Parentopoli" che fa rima con Tangentopoli. Bella anche questa ma senza Meritocrazia e senza la possibilità di potere dare sonori calci in culo a chi lavora non rendendo non possiamo sbloccare l'altra grande ammalata d'Italia: la giustizia che da questo "X..opoli" ci dovrebbe proteggere.
Siamo ancora agli albori ma vedere dei ragazzi che combattono per il proprio futuro mi piace. Loro non vogliono avere più zero.
Giuseppe Chillemi
mercoledì 19 novembre 2008
Piccole riflessioni
Ciao a tutti !
Mattina un po' fiacca ma è importante non perdere mai la rotta.
In questa Sicilia dalle mille occasioni e mille 1 opportunità mancate è difficile farsi strada ma con un po' di buona volonta e pazienza si puo' lavorare e riuscire a campare.
Dovrebbero finire tante cose, troppe per discuterle in un solo blog. Le tengo per me, perchè ancora non sono completamente mature.
Sto lavorando ad un grosso progetto che dovrebbe gettare le basi per gli anni della mia vita avvenire.
Spero nella collaborazione delle persone che incontrero', nella speranza che non si affacci in loro la "furbizia" che sembra farti diventare ricco ora ma ti rende povero e solo nel futuro.
La cosa più brutta è vedere i poveri litigare. Il "grande" ne prende sempre i suoi bei frutti.
Collaborare e stare insieme sono parole tabù dalle nostre parti.
Giuseppe Chillemi
Mattina un po' fiacca ma è importante non perdere mai la rotta.
In questa Sicilia dalle mille occasioni e mille 1 opportunità mancate è difficile farsi strada ma con un po' di buona volonta e pazienza si puo' lavorare e riuscire a campare.
Dovrebbero finire tante cose, troppe per discuterle in un solo blog. Le tengo per me, perchè ancora non sono completamente mature.
Sto lavorando ad un grosso progetto che dovrebbe gettare le basi per gli anni della mia vita avvenire.
Spero nella collaborazione delle persone che incontrero', nella speranza che non si affacci in loro la "furbizia" che sembra farti diventare ricco ora ma ti rende povero e solo nel futuro.
La cosa più brutta è vedere i poveri litigare. Il "grande" ne prende sempre i suoi bei frutti.
Collaborare e stare insieme sono parole tabù dalle nostre parti.
Giuseppe Chillemi
domenica 16 novembre 2008
Rivedere i vecchi amici
Stasera sono stato ad una festa di compleanno di un caro amico.
Assieme a lui ne ho conosciuto di nuovi e rivisti altri: ci si ritrova di tanto in tanto e vediamo a che punto sono le nostre vite fra lavoro e la ricerca della felicitò.
C'e' chi ha una professione e chi no, chi si sente arrivato e chi vorrebbe fare ulteriori passi.
Tutti sono dei bravi ragazzi e degli ottimi professionisti. Mi piacerebbe un giorno coinvolgerli in un unico progetto. Chissà se sarà possibile... molto dipende dalla mia capacità di creare occasioni e flussi di denaro per finanziarsi.
Tutto cio' in questa Sicilia dove in un mare di pietra lavica a volte spunta la vegetazione e splendidi fuori e ti chiedi come sia potuto accadere in una devastante desolazione sociale e culturale.
Lascio ai posteri la mia speranza, nella fiducia di scrivere un giorno "ci siamo riusciti !"
Giuseppe Chillemi
Assieme a lui ne ho conosciuto di nuovi e rivisti altri: ci si ritrova di tanto in tanto e vediamo a che punto sono le nostre vite fra lavoro e la ricerca della felicitò.
C'e' chi ha una professione e chi no, chi si sente arrivato e chi vorrebbe fare ulteriori passi.
Tutti sono dei bravi ragazzi e degli ottimi professionisti. Mi piacerebbe un giorno coinvolgerli in un unico progetto. Chissà se sarà possibile... molto dipende dalla mia capacità di creare occasioni e flussi di denaro per finanziarsi.
Tutto cio' in questa Sicilia dove in un mare di pietra lavica a volte spunta la vegetazione e splendidi fuori e ti chiedi come sia potuto accadere in una devastante desolazione sociale e culturale.
Lascio ai posteri la mia speranza, nella fiducia di scrivere un giorno "ci siamo riusciti !"
Giuseppe Chillemi
mercoledì 12 novembre 2008
"Le ali della libertà"
Non so quanti di voi conoscano questo film ma ogni volta che lo danno in TV io sono li davanti a vederlo.
Rimango sempre estasiato e ne vivo le emozioni di oppressione e libertà che mi dona. Finisco sempre per avere gli occhi sognanti ed apprezzare maggiormente quello che ho.
Lo consiglio a tutti e vi lascio con una locandina.

Giuseppe Chillemi
www.chillemi.eu
Rimango sempre estasiato e ne vivo le emozioni di oppressione e libertà che mi dona. Finisco sempre per avere gli occhi sognanti ed apprezzare maggiormente quello che ho.
Lo consiglio a tutti e vi lascio con una locandina.

Giuseppe Chillemi
www.chillemi.eu
Un bel sogno
Stanotte ho fatto un sogno molto significativo...
Ero sotto casa di una mia zia che oggi non c'e' più, andata via dopo una tragedia che ha cambiato la mia vita radicalmente. Allora si doveva iniziare a galoppare: c'erano tanti cavalli e tanti fantini ed io uno di questi. Lo scopo era andare indietro nel tempo, ad una certa data, per fermare qualcosa che non sarebbe dovuto accadere.
Tenuti su questa struttura da delle funi, ci calano appena dietro ai cavalli e poi veniamo proiettati sulle loro selle, la struttura si sgancia e noi partiamo per le strade cittadine. Io rimango indietro ed ho difficoltà con il cavallo: mi sento impreparato e male e sento che anche il cavallo soffre. Quando arriviamo in campagna ma non me ne importa perchè so quale è la mia strada.
Imbocco una specie di tangenziale, divisa nelle due carreggite da un fitto cespuglio. Allora corro e corro: il mio obbiettivo è giungere in una certa data temporale che scopro di non ricordare.
Nel mentre io ed il cavallo ci affiatiamo e diventiamo un tutt'uno. Io sto bene con lui e lui è possente e forte e sta bene con me. Galoppiamo e galoppiamo.
Raggiungo una città ed una università: bisognava evitare che un'altro viaggiatore del tempo sconvolgesse la storia ed il continum spazio tempo ma arrivo troppo tardi. Entro quindi col cavallo all'università e trovo la collaborazione di altri ragazzi che sanno dei miei viaggi ed appeso ad una porta c'e' un bigliettino con una nuova data a cui giungere.
Inbocco quindi nuovamente la tangenziale del tempo e corro indietro ed indietro, anche troppo e devo ritornare avanti verso circa il 1935. Qui, trovo un nuovo bigliettino con una nuova data dove trovare l'altro viaggiatore del tempo e questo accade diverse volte fino a quando non realizzo la relatività della vita e che non importa, ne' quando parti, ne' dove arrivi, ne' la data del tuo obbiettivo. Importante è galoppare sicuri di se stessi rincorrendo quelle mete sfuggenti ed astratte che la mente e l'esistenza ci pongono innanzi.
Giuseppe Chillemi
Ero sotto casa di una mia zia che oggi non c'e' più, andata via dopo una tragedia che ha cambiato la mia vita radicalmente. Allora si doveva iniziare a galoppare: c'erano tanti cavalli e tanti fantini ed io uno di questi. Lo scopo era andare indietro nel tempo, ad una certa data, per fermare qualcosa che non sarebbe dovuto accadere.
Tenuti su questa struttura da delle funi, ci calano appena dietro ai cavalli e poi veniamo proiettati sulle loro selle, la struttura si sgancia e noi partiamo per le strade cittadine. Io rimango indietro ed ho difficoltà con il cavallo: mi sento impreparato e male e sento che anche il cavallo soffre. Quando arriviamo in campagna ma non me ne importa perchè so quale è la mia strada.
Imbocco una specie di tangenziale, divisa nelle due carreggite da un fitto cespuglio. Allora corro e corro: il mio obbiettivo è giungere in una certa data temporale che scopro di non ricordare.
Nel mentre io ed il cavallo ci affiatiamo e diventiamo un tutt'uno. Io sto bene con lui e lui è possente e forte e sta bene con me. Galoppiamo e galoppiamo.
Raggiungo una città ed una università: bisognava evitare che un'altro viaggiatore del tempo sconvolgesse la storia ed il continum spazio tempo ma arrivo troppo tardi. Entro quindi col cavallo all'università e trovo la collaborazione di altri ragazzi che sanno dei miei viaggi ed appeso ad una porta c'e' un bigliettino con una nuova data a cui giungere.
Inbocco quindi nuovamente la tangenziale del tempo e corro indietro ed indietro, anche troppo e devo ritornare avanti verso circa il 1935. Qui, trovo un nuovo bigliettino con una nuova data dove trovare l'altro viaggiatore del tempo e questo accade diverse volte fino a quando non realizzo la relatività della vita e che non importa, ne' quando parti, ne' dove arrivi, ne' la data del tuo obbiettivo. Importante è galoppare sicuri di se stessi rincorrendo quelle mete sfuggenti ed astratte che la mente e l'esistenza ci pongono innanzi.
Giuseppe Chillemi
lunedì 10 novembre 2008
L'incubo
Mi sveglio appena ora da un incubo ricorrente: quello di non riuscire a svegliarmi da un sogno troppo reale dove quando credevo di essere sveglio era comunque il sogno che ricominciava.
Stavolta mi trovavo in campagna con sorella e cugini in un horror dove c'era un ascensore bloccato interrato e sotto avveniva qualcosa di lugubre. C'era poi una voce di un cane roco che abbaiava io non sapevo come sfuggire da cio'... si stava anche facendo notte. Tutti quelli che stavano con me erano scomparsi ed io solo ritornavo fra i campi e cime di muro tendando di non farmi vedere. Poi scorgo i miei zii e la mia famiglia che gioca a briscola in 5 e vado verso loro, verso la salvezza.
Alla fine mia sorella giungeva in elicottero dicendo che lei aveva provato lo stesso videogioco ed erano venuti a prenderla in cosi' per dove era finita seguendo l'introduzione, come avevo fatto io. Poi mi veniva il dubbio e capivo che anche quello era il sogno e dovevo risvegliarmi. Accadeva e tutto ricominciava.
Ora sono realmente sveglio (forse.. chi lo sa cosa è la vita se non l'incubo di un nostro alter ego di un universo parallelo) e vi scrivo !
Giuseppe Chillemi
(Che forse ha mangiato pesante)
Stavolta mi trovavo in campagna con sorella e cugini in un horror dove c'era un ascensore bloccato interrato e sotto avveniva qualcosa di lugubre. C'era poi una voce di un cane roco che abbaiava io non sapevo come sfuggire da cio'... si stava anche facendo notte. Tutti quelli che stavano con me erano scomparsi ed io solo ritornavo fra i campi e cime di muro tendando di non farmi vedere. Poi scorgo i miei zii e la mia famiglia che gioca a briscola in 5 e vado verso loro, verso la salvezza.
Alla fine mia sorella giungeva in elicottero dicendo che lei aveva provato lo stesso videogioco ed erano venuti a prenderla in cosi' per dove era finita seguendo l'introduzione, come avevo fatto io. Poi mi veniva il dubbio e capivo che anche quello era il sogno e dovevo risvegliarmi. Accadeva e tutto ricominciava.
Ora sono realmente sveglio (forse.. chi lo sa cosa è la vita se non l'incubo di un nostro alter ego di un universo parallelo) e vi scrivo !
Giuseppe Chillemi
(Che forse ha mangiato pesante)
domenica 9 novembre 2008
Piccole soddisfazioni e serata piacevole
Sono appena tornato dal compleanno di mio cugino Biagio. I suoi 27 anni. Ricordo i miei, era la fine di un periodo buio e l'inizio del mio risorgere. Vorrei averli ora 25-27 anni con la testa che mi ritrovo dopo questo viaggio che mi ha portato ad essere l'uomo che sono, decisamente migliore di allora.
Sto lavorando al sito. E' piacevole e semplice operare con Dot Net Nuke, o almeno la versione ARUBA NUKE del medesimo software. Non vorrei dirlo ma sino ad oggi è stato semplice e non mi ha creato problemi. E poi, ogni ora che passo nuove idee arrivano e le aggiungo, come cinque minuti fa.
Credo che i miei clienti troveranno il nuovo portale interessante e di loro gradimento, cosi' come il responsabile del gruppo Honos.
Ora vi saluto, è tempo di andare a letto...
Giuseppe Chillemi
Sto lavorando al sito. E' piacevole e semplice operare con Dot Net Nuke, o almeno la versione ARUBA NUKE del medesimo software. Non vorrei dirlo ma sino ad oggi è stato semplice e non mi ha creato problemi. E poi, ogni ora che passo nuove idee arrivano e le aggiungo, come cinque minuti fa.
Credo che i miei clienti troveranno il nuovo portale interessante e di loro gradimento, cosi' come il responsabile del gruppo Honos.
Ora vi saluto, è tempo di andare a letto...
Giuseppe Chillemi
sabato 8 novembre 2008
Parole di autoaiuto.
Quello che non capisci, lo capirai.
Quello che oggi è un problema si dissolverà.
Cio' che è troppo grande, non combatterlo.
Se sei indietro, cammina con passo paziente e giungerai comunque alla meta.
Prefiggiti sempre degli obbiettivi e cerca di raggiungerli e ricorda, cio' che conta non è il fine ma il viaggio.
Giuseppe Chillemi
Quello che oggi è un problema si dissolverà.
Cio' che è troppo grande, non combatterlo.
Se sei indietro, cammina con passo paziente e giungerai comunque alla meta.
Prefiggiti sempre degli obbiettivi e cerca di raggiungerli e ricorda, cio' che conta non è il fine ma il viaggio.
Giuseppe Chillemi
martedì 4 novembre 2008
Nuovamente a piedi
Sembra che mi abbiano mandato una maledizione con questo scooter. Oggi in tangenziale ho premuto per sbaglio il pulsante di avviamento e puff ! Si è spento lo scooter. Fortuna che ero in discesa e sono riuscito ad arrivare sino da un meccanico.
Chissà cosa è accaduto !
Poi sono venuti a prendermi e sono andato a casa ma il pensiero è ora li: chissà quanto mi costerà ! Sob !
Giuseppe Chillemi
Chissà cosa è accaduto !
Poi sono venuti a prendermi e sono andato a casa ma il pensiero è ora li: chissà quanto mi costerà ! Sob !
Giuseppe Chillemi
sabato 1 novembre 2008
Risveglio mattiniero
Da un paio di giorni, non so il motivo, mi sto svegliando prestissimo. Oggi praticamente alle 5 del mattino e siccome non sapevo che fare ho guardato la TV. Poi è stato il turno dei miei alle 6 e 15 per andare a lavorare.
Che vi interessa ? Boh... volevo solo scriverlo.
Giuseppe Chillemi
Che vi interessa ? Boh... volevo solo scriverlo.
Giuseppe Chillemi
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Mi ero ripromesso a dicembre di iniziare questa lingua. Ho il corso "il tedesco per tutti" della De-Agostini, anno 1985. L'ho...
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